Set 4, 2015 Circolari ed avvisi per il personale, Notizie

In merito al prossimo Collegio dei Docenti che avrà luogo il giorno 09.09.2015, alle ore 9, presso l’Aula Magna dell’edificio ex Ragioneria, ritengo opportuno fornire indicazioni su alcuni temi oggetto di discussione.

Preliminarmente è doveroso ricordare che il Collegio, anche con alcune delibere nelle sedute dello scorso anno, ha ritenuto il tema delle innovazioni didattiche come essenziale per lo sviluppo della scuola e per la sua stessa identità. L’adozione dei droni come strumento per la rilevazione in quota (corso CAT) e quella del “Debate”, in tutte le classi prime della nostra scuola, rappresentano indubbiamente scelte importanti.

Dal mio punto di vista, ritengo che il destino stesso della scuola sia legato alle capacità innovative, poiché solo tramite il cambiamento si ha la possibilità di promuovere il successo formativo. I limiti della didattica tradizionale, infatti, si riscontrano portando avanti le innovazioni. è solo mediante i cambiamenti che possiamo conoscere gli aspetti negativi e positivi della didattica tradizionale, che peraltro ha svolto una funzione fondamentale e tuttora insostituibile (almeno in toto). In altri termini mediante la comparazione tra le pratiche usuali e quelle innovative si comprende a fondo il valore delle une e della altre ed è possibile, così, promuovere il miglioramento. Come ho già detto, l’identità stessa della scuola deve caratterizzarsi per queste sperimentazioni, anche in considerazione del fatto che le altre scuole cittadine hanno costruito la loro identità diversamente. Personalmente sono certo che l’innesco di un processo di innovazioni influirà positivamente sul successo formativo e che ciò risulterà evidente non solo dai voti attribuiti negli scrutini, ma anche dalle prove Invalsi. Queste ultime, sebbene discutibili e oggetto di critica, rappresentano comunque la carta d’identità della scuola e i risultati delle stesse dovranno essere resi pubblici nel sito della scuola. Inutile dire che la pubblicazione di tali dati influenzerà anche le future iscrizioni. Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che il trend nazionale d’iscrizione ai nostri corsi è tutt’altro che favorevole, si può agevolmente comprendere l’importanza di innovare e promuovere l’identità della scuola.

Vengo adesso alla questione centrale di questa circolare e cioè ai punti dell’odg relativi alla “Flipped classroom” e al progetto “Bocciati con credito”.

Molti di voi già conoscono la didattica della cosiddetta classe rovesciata, perché ne abbiamo parlato in un collegio dello scorso anno. Per chi non la conosce, proverò a sintetizzarla in poche parole senza avere la pretesa di un resoconto oggettivo.

Le lezioni ispirate dalla “Flipped classroom”, prevedono che la parte teorica sia svolta dagli alunni a casa, anziché nelle aule, e la parte pratica a scuola, invece che a casa. Il “rovesciamento” della classe consiste proprio in questo. Ma come è possibile studiare la teoria a casa? Coloro che praticano questa didattica usano gli strumenti informatici per inviare agli alunni il materiale dedicato allo studio di alcuni temi, soprattutto le videoregistrazioni (realizzate autonomamente oppure scaricate, ad esempio, da Youtube). In classe, poi, quei docenti forniscono agli alunni, perlopiù divisi in gruppi, le consegne per sviluppare esercitazioni pratiche. In questo modo, essi sostengono, si hanno notevoli miglioramenti sul piano degli apprendimenti, grazie anche al fatto che, affrontando la lezione teorica a casa, si ha un notevole guadagno in termini di tempo scuola.

Recentemente, in una puntata di Quark, Piero Angela ha affrontato l’argomento, riconoscendo alla didattica “rovesciata” alcuni straordinari meriti. Durante il Collegio guarderemo rapidamente il servizio su Quark, poi apriremo il dibattito perché chiederò a voi tutti di deliberare il varo di un apposito corso di formazione che, liberamente, chiunque voglia potrà seguire. Esso ha un costo relativo a una quota iniziale per l’avvio del corso stesso e a una quota per ciascun corsista. Questi costi saranno a carico della scuola. Faccio notare, fra l’altro, che la cosiddetta legge sulla Buona Scuola prevede anche la formazione obbligatoria per i docenti, Credo che l’espletamento di tale corso (in presenza e online) potrà soddisfare tale obbligo.

Per ciò che riguarda“Bocciati con credito” (è un nome provvisorio …), si tratta di un progetto portato avanti dal movimento Avanguardie Educative, promosso da Indire. Esso è finalizzato a contrastare la dispersione mediante la sollecitazione di nuove motivazioni negli alunni.

In sostanza la questione si pone in questi termini. Gli alunni non promossi (il termine corrente è “bocciati”) devono ripetere l’anno, ma non è necessario che lo ripetano in tutte le materie. Se ad esempio un alunno bocciato ha la sufficienza in Storia, in questa disciplina egli acquista un credito formativo e l’anno successivo, durante le ore destinate ad essa, potrà studiare le altre discipline, quelle insufficienti a causa delle quali era stato bocciato.

Ovviamente la questione è molto più complicata di quanto risulti dall’esempio, poiché la scuola deve attivarsi in vari modi e stabilire dei percorsi personalizzati per questi alunni. Ma il progetto a me sembra interessante, poiché proprio gli alunni che, intorno a marzo/aprile, si rendono conto di non farcela a recuperare l’anno, possono comunque dedicarsi ad alcune materie, conseguire la sufficienza e acquisire un credito formativo, nonostante la bocciatura.

Non chiederò l’approvazione di “Bocciati con credito” nel Collegio venturo, più esattamente non per ciò che riguarda i corsi mattutini. In relazione a essi occorre riflettere e formulare una proposta articolata e compiuta, che rimandiamo al Collegio successivo. Ma è possibile fin da adesso approvare il progetto nei nostri corsi serali, in maniera tale che gli alunni bocciati in altre scuole che chiedono di iscriversi da noi vedano riconosciute come credito formativo quelle discipline in cui erano sufficienti, nonostante la bocciatura. Nei corsi serali, ciò è possibile in quanto, trattandosi di adulti, la legge prevede margini più estesi di flessibilità nel riconoscimento dei crediti. Essa, infatti, parla del riconoscimento di apprendimenti formali e non formali. Credo che il nostro corso serale, in questa prospettiva, potrebbe diventare sede di questa sperimentazione e forse anche dell’altra, relativa al “rovesciamento” della classe. Sarà necessario, tuttavia, istituire un apposita commissione destinata al riconoscimento dei crediti e alla definizione di percorsi personalizzati con i singoli alunni.

Certamente le sperimentazioni di cui ho testé parlato richiedono motivazioni da parte dei docenti e anche la disponibilità a sobbarcarsi qualche lavoro in più. Ma questo accadrà solo in un primo momento, per meglio dire solamente nel primo anno, poiché i materiali per il “rovesciamento” della classe, saranno riutilizzabili negli anni successivi con notevole risparmio di tempo. Dal mio punto di vista, questa è l’attuazione della buona scuola.


IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Alessandro Artini


P.S.: Comunico che l’odg del prossimo Collegio è integrato anche da un punto relativo all’ammissione di tre alunni che chiedono di essere iscritti nella stessa classe per la terza volta consecutiva. I consigli di classe dei tre alunni in questione e cioè 1AFM, 1DS e 3AT dello scorso anno, sono convocati alle ore 8.45 per esprimere il dovuto parere sulla richiesta di iscrizione.