Mar 28, 2015 Circolari ed avvisi per il personale

Per comminare eventualmente della sanzioni disciplinari è necessario seguire la procedura di seguito indicata.

  1. Subito dopo un episodio di indisciplina è necessario ricostruire il fatto occorso raccogliendo anzi tutto le dichiarazioni degli interessati che ne denunciano le conseguenze, quindi quelle degli eventuali testimoni.

  2. Dopo la ricostruzione dei fatti, occorre ascoltare il presunto colpevole (o i presunti colpevoli) e chiedere loro cosa hanno da dichiarare a propria discolpa.

  3. Terminata la fase “istruttoria” di cui ai punti sopra, è necessario convocare il Consiglio di classe, che è l’organo deputato a deliberare in merito (in alternativa vale il Consiglio di Istituto). La seduta comprende tre momenti.

  4. Nel primo, dopo la ricostruzione dei fatti presentata dal Coordinatore di classe, l’alunno colpevole (ovviamente ve ne possono essere più di uno) si confronterà con le accuse che gli sono state rivolte, dando la propria versione dei fatti. Questa fase è sostanzialmente di ascolto, ma è opportuno replicare pacatamente alle affermazioni infondate o strumentali.

  5. Nel secondo momento sono fatti uscire dall’aula tutti gli alunni e i genitori. Si riunisce quindi la sola componente dei docenti per elaborare una proposta da presentare all’intero consiglio. Essa può prevedere una sanzione oppure no, coerentemente con gli elementi emersi dal dibattito che precedentemente ha avuto luogo. Le eventuali sanzioni proposte devono essere coerenti con la tipologia di casi previsti dal codice disciplinare che è parte del Regolamento di Istituto.

  6. Si riunisce quindi nuovamente il Consiglio con tutte le sue componenti e cioè anche con i Rappresentanti degli alunni e dei genitori che hanno diritto di voto. Viene presentata, quindi, la proposta dal Coordinatore e aperto il dibattito. Nel corso di esso, la proposta originaria può essere modificata oppure possono emergere più proposte alternative. Il Coordinatore procederà a far deliberare il Consiglio mediante una votazione. Particolarmente delicata è la posizione degli alunni che si trovano nella condizione di partecipare a votazioni con conseguenze sui compagni di scuola. È opportuno, a mio avviso, che sia garantita loro anche la possibilità di non partecipare a tali votazioni restando inerti al momento dell’alzata di mano.

  7. Considerata la rilevanza di tali votazioni, non si prevede la possibilità di astenersi, ma di pronunciarsi solamente a favore o contro la proposta esaminata.

  8. Il Coordinatore, nel caso in cui siano comminate delle sanzioni, informerà le famiglie degli alunni interessati e converrà con esse i giorni in cui avranno luogo (senza un tale accordo occorre lasciare trascorrere 15 giorni di tempo per consentire alla famiglia di ricorrere contro le sanzioni presso l’Organo di Garanzia della scuola).

  9. Secondo la normativa, la sanzione può essere convertita in attività a vantaggio della comunità scolastica o di quella cittadina. Il Coordinatore procederà pertanto a offrire una tale possibilità. In tal caso si hanno attualmente due scelte: la prima è quella che l’alunno rimanga a scuola, ovviamente senza contatto con i compagni (in tal caso – su indicazione dei Docenti- svolgerà uno studio su argomenti particolari, oppure metterà in ordine i locali scolastici, li pulirà, ecc.); la seconda è quella di effettuare un servizio di volontariato presso la Caritas.

  10. L’organizzazione delle attività alternative alla sospensione è affidata al Coordinatore di classe che si avvale della collaborazione dei colleghi.

ALCUNE CONSIDERAZIONI

L’organizzazione delle attività di cui al punto 10 è fondamentale in senso pedagogico: è inutile sospendere un alunno senza predisporre l’organizzazione della sanzione. Se l’alunno se ne va bighelloni per la scuola in attesa che qualcuno gli dica cosa fare, è meglio non comminare alcuna sanzione. Se rimane “mani in mano” davanti alla Vice-Presidenza, è meglio non far nulla.

Se intercorre un tempo eccessivo tra il fatto commesso e la sanzione, si perde il valore educativo di questa ultima. I Consigli di classe devono essere convocati dal Coordinatore (che ha una piena delega al riguardo) in maniera tempestiva.

Quando si valuta la sequenza dei rapporti inflitti a un alunno, non possono essere oggetto di valutazione quelli della prima parte dell’anno scolastico che sono già stati considerati nel voto di condotta del trimestre (salvo il caso in cui essi rappresentino una recidiva).

Quando si valutano i rapporti, per procedere a comminare una sanzione è necessario che essi siano stati redatti da insegnanti diversi.

La relazione con le famiglie è essenziale e il loro consenso è determinante per dare un senso educativo alle sanzioni. In questa ottica è opportuno mantenere vivo il dialogo con le stesse, quand’anche si valutino sanzioni severe (anzi, proprio in questo caso …). Considerata la complessità della procedura sanzionatoria, inoltre, il consenso delle famiglie rappresenta una tutela per la scuola.

Non si dimentichi, infine, che la scuola non è un tribunale ma un’istituzione educativa e la “giustizia scolastica” va sempre commisurata alla prospettiva pedagogica.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Alessandro Artini