Nov 9, 2014 Notizie, Progetti, Varie

Interessante presa di posizione della 3aBFM dell’ITC-Isis Buonarroti di Arezzo.

“Un articolo di giornale per il Made in Italy”

Un interessante convegno a Rimini su “la cultura alimentare italiana: una tradizione innovativa”, visto per voi e riassunto nei suoi suggerimenti pratici economici più importanti.

“Difendiamo la salute con il cibo Made in Italy”! Con questo grido di battaglia si è conclusa in 3aBFM la visione della registrazione della tavola rotonda intitolata” LA CULTURA ALIMENTARE ITALIANA: UNA TRADIZIONE INNOVATIVA” presentata su Cd dal professor Luca Tognaccini la settimana scorsa e tenutasi il 25 agosto mattina a Rimini durante il Meeting per l’amicizia fra i popoli, nella Sala Neri Conai. Partecipavano: Oscar Farinetti, Presidente di Eataly; Francesco Paolo Fulci, Presidente di Ferrero Spa; Mario Guidi, Presidente di Confagricoltura; Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Introduce Bernhard Scholz, Presidente della Compagnia delle Opere.madeinitaly
Iniziativa degli studenti della Terza Afm dell’ITC Buonarroti-Fossombroni di Arezzo a favore della alimentazione made in Italy. “Facciamo un articolo di giornale per difendere la dieta mediterranea dalla concorrenza sleale della dieta celtica continentale”? Detto, fatto. Tanto più che l’Expo 2015, a Milano, intitolato “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita“ metterà in vetrina tutti i prodotti alimentari del mondo. Sarà l’occasione per difendere la dieta mediterranea dagli attacchi sleali dei barbari globali?
“Sapete cosa hanno fatto gli Inglesi?” Hanno disegnato un semaforo sulla confezione di ogni prodotto, bottiglie comprese, che diventa giallo o rosso in relazione alla quantità di grassi contenuti. Lo fanno per contrastare il problema di massa della obesità dilagante dovuta alla vita troppo sedentaria. Così accade che la Coca Cola Light zero, quella senza zuccheri, ha il semaforo verde; l’olio di oliva mediterraneo, invece, ha il semaforo rosso. Quindi o gli Inglesi sono in malafede, oppure non capiscono la differenza che corre tra una bevanda ed un condimento. Non è che d’estate uno si beve un litro d’olio al giorno! Il convegno di Rimini ci ha aperto gli occhi – concludono gli studenti”.
Ecco come hanno riassunto i vari interventi: Scholz: ci vuole più dieta mediterranea nel mondo. L’Italia è più avanti nella produzione di cibo ben fatto, forma di cultura che incentiva la socialità solare del Sud Europa. Da noi esiste libertà di scelta cioè politeismo alimentare che va dal surgelato al prodotto a chilometro zero al fast food col cibo spazzatura. Il guaio è che la filiera corta Made in Italy è solo il 3% del mercato nazionale dominato dalle multinazionali del Nord. Ma è un settore in crescita quello della agricoltura se si pensa che nel mondo si spendono in media 3.300 euro a persona all’anno per mangiare, ma 5.000 in Italia. Dal 2010 al 2013 le imprese agroalimentari sono cresciute in fatturato del 51% nel mondo, addirittura del 71% in Italia. Guidi: Da Ferrara, chiede la banda larga per innovare la gestione dei magazzini delle 800mila imprese agricole che a lui fanno capo, per unire tradizione e innovazione, per dare il savoir faire italiano e l’eccellenza a tutti diventando più competitivi sul mercato globale. Inventamo nuovi prodotti che, come la pizza a suo tempo, con ingredienti semplici e poco costosi, includano però un grande valore aggiunto. Innovazione e qualità salveranno il Made in Italy agricolo. Fulci: già ambasciatore italiano all’Onu, oggi in Ferrero, ha raccontato come i marchi italiani siano leggenda nel mondo. Bisogna inventare nuovi piatti vincenti, ma anche abbinare un più nuovo ed accattivante packaging al gusto tradizionale. Per cui va bele la Nutella con le nuove etichette personalizzate, ma meglio il “Grand Soleil”: un gelato liquido da mettere nel freezer prima del consumo, quindi più fresco. Ulci ha raccontato latruffa della etichettatura a semaforo contro i cintenuti di grasso, sale e zucchero nei prodotti, definendola “grande impostura”. L’obesità in Italia è al 9% contro il 19% in Great Britain. Farinetti: aprirà presto a Londra un Eataly e propone intanto di boicottare per ritorsione contro i semafori i prodotti finanziari tossici della City. Sono i venti diversi che spirano dal Mediterraneo sull’Italia da Nord a Sud a creare sapori ineguagliabili. Si pensi all’incontro di aria dal Vesuvio e dalla spiaggia di Castellammare di Stabia che essicca la pasta rendendola più buona. Idem per il vino d’Aspromonte fra Tirreno e Ionio. Raccontiamo meglio la unicità dei nostri prodotti, diciamo che vengono dalla terra di Leonardo da Vinci e di Cristoforo Colombo, facciamoli riconoscere col MARCHIO UNICO ITALIA e scriviamoci THIS IS ITALIAN REAL PRODUCT. Seguiamo gli esempi di: PURA LANA VERGINE, VERO CUOIO. Così aumenta anche il valore aggiunto. Martina: il Ministro ha concluso i lavori invitando a fare squadra, come le mele del Trentino prodotte da imprese familiari ma che viaggiano nel mondo con un unico bollino sfruttando reti distributive straniere sui mercati lontani. L’agroalimentare Made in Italy sta aspettando a braccia aperte giovani con mentalità nuova e voglia di lavorare. Oggi sono 12 mila le start up in campo agroalimentare. “Tutti siamo chiamati a collaborare, istituzioni, imprese, pubblico e privato, cittadini – ha concluso Martina – consapevoli che solo con un cambio di mentalità si possono cogliere le opportunità di crescita”.
“Grazie per i consigli pratici. La prossima estate andremo anche noi a Rimini a seguire i convegni economici”- hanno concluso gli studenti.
Da Rimini e da Arezzo una lancia spezzata a favore del MADE IN ITALY. Il video integrale è consultabile sul sito del meeting di Rimini andando sul programma di lunedì 25 agosto ore 11.15 di mattina e cliccando sulla icona sopra il titolo. Oppure qui sotto:

LA 3A AFM DELL’ITC-ISIS BUONARROTI-FOSSOMBRONI