Set 13, 2014 Circolari ed avvisi per il personale

Poiché ho avuto modo di prendere visione di alcune richieste di compenso poco plausibili (per usare un eufemismo …), ancorché esse riguardino una minoranza di persone, avverto l’esigenza di esprimere alcune riflessioni.

Sono a conoscenza del fatto che gli stipendi dei docenti sono carenti e non sono proporzionali con i compiti e le attività effettivamente svolti, che richiederebbero ben altri compensi. Ciò posto, tuttavia, è del tutto evidente come la scuola non disponga di risorse adeguate a compensare le carenze dello stipendio. È altrettanto evidente che non tutte le attività sono “monetizzabili”, non solo per la scarsità delle risorse, ma anche per la rilevanza delle stesse. Un conto è lo svolgimento di incarichi fondamentali (come quello di “referente” di progetto), ben altro è l’aiuto estemporaneo nell’attuazione di alcune attività.

In sostanza, aldilà della problematica generale sulla condizione socio-economica dei docenti, è bene tener presente che alcune delle attività poste in essere dalla scuola, che non possono trovare un adeguato riscontro sul piano dell’incentivazione, servono comunque a mantenere in vita la scuola e i suoi corsi. In tal senso, esse hanno una motivazione profonda, sebbene non riscontrabile in termini economici. Del resto, se ritenessimo di dover tradurre in un compenso tutto ciò che facciamo, finiremmo solamente per svolgere le attività istituzionali, quelle cioè imprescindibili. Questo è possibile (e alcuni già lo fanno …), ma certamente la probabilità che i corsi subiscano un declino sarà molto più elevata. A quel punto, i docenti supplenti perderanno il posto e quelli di ruolo si sposteranno altrove. Forse è opportuno non ignorare i costi, anche questi economici, di tali cambiamenti.

Per quanto riguarda la richiesta del giorno libero, inutile rammentare che esso non rappresenta un diritto ma semplicemente un’opportunità. Ciò posto, considerato che c’è una stragrande maggioranza di docenti che chiede il lunedì o il sabato, potrei prendere in considerazione l’ipotesi di non concedere questi giorni per evitare di far torto a qualcuno. L’alternativa, infatti, per accontentare tutti, dovrebbe essere quella di chiudere la scuola nei giorni di sabato e lunedì. Onde evitare scelte sgradevoli, raccomando a tutti la debita pazienza. Quelli che non saranno accontentati si rivolgeranno direttamente al sottoscritto, mettendo per iscritto le ragioni della loro insoddisfazione.

È del tutto inutile e inopportuno, al riguardo, tediare le mie Collaboratrici che costruiscono l’orario con notevole fatica e impegno.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Alessandro Artini

P. S.

Quanto sopra vale anche per le classi da assegnare, considerato che, per accontentare tutti, alcune classi resterebbero senza docenti.

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